«In qualche misura anche il cinema può diventare una “cura” in questo luogo: passare un paio d’ore spensierate, immergendosi in una storia e sognando può aiutare, almeno un poco, a lenire il dolore. Il progetto di portare il cinema in ospedale ha un alto valore civile e sociale. Speriamo anche grazie alla visione del nostro film di condividere con voi una pomeriggio di sollievo e serenità». Ad affermarlo è Beppe Fiorello, che ieri pomeriggio, martedì 21 novembre, nella sala MediCinema del Policlinico Gemelli, all’ottavo piano dell’ospedale, ha incontrato i degenti, grandi e piccoli, e i loro familiari, mentre sullo schermo veniva proiettato il suo ultimo film, “Chi m’ha visto”, di cui è produttore e protagonista.

Tratto da “RomaSette